Una ricerca condotta da WYSE Travel Confederation e UNWTO (Organizzazione mondiale del turismo) ha rilevato che il turismo giovanile internazionale, nel mercato mondiale del 2009, ha inciso per circa 190 miliardi di dollari americani (circa 170 miliardi di euro). Nel 2017 la cifra è salita a più di 280 miliardi di dollari americani.
I giovani sono spesso poveri di denaro, ma ricchi di tempo, il che significa che possono trascorrere più tempo in una destinazione rispetto a un turista tipico. La ricerca del 2014 di WYSE Travel Confederation sui viaggiatori “Millennials” (chi sono?) ha indicato che gli stessi hanno speso nel 2013 un totale medio di 2.160 dollari americani (circa 1.600 euro) per il loro viaggio principale quando il turista medio ha invece speso circa 1.097 dollari americani (950 euro) per viaggi internazionali, questo indica che i giovani fanno viaggi più lunghi rispetto alla maggior parte degli altri turisti andando a spendere in media fino a due terzi in più.
Se abbiamo detto che i giovani spesso non hanno risorse economiche, come fanno a permettersi una spesa maggiore per i propri viaggi? Oltre al supporto che spesso viene dai genitori, alcune destinazioni consentono ai giovani di lavorare per guadagnare denaro durante i loro viaggi.
Una chiara tendenza nel mercato dei viaggi per giovani è stato il passaggio dai viaggi di piacere ai viaggi intrapresi per uno scopo
ben preciso come possono essere: i programmi di studio e lavoro all’estero (Work & Study Abroad), viaggi per fare volontariato (Volunteering Programme) o per investire sull’apprendimento linguistico (General Language Course Abroad).
Queste forme di viaggio più attive e mirate sono orientate allo sviluppo personale e hanno sicuramente un impatto positivo sulla destinazione e sul viaggiatore: un ulteriore studio di WYSE Travel Confederation del 2015 indica che più dell’80% dei giovani che viaggiano per volontariato ritiene che la propria Host Family e le amicizie create nel paese ospitante abbiano beneficiato della propria presenza come volontari ed al contrario ritengono di aver ottenuto in cambio un’ospitalità paragonabile a quella della famiglia naturale.